(Adnkronos) – “La ristorazione collettiva ha diverse funzioni. La prima è quella di educare i propri interlocutori, pensiamo quando ci si rivolge al segmento delle scuole, in cui l'aspetto dell'educazione alimentare è fondamentale. L'alimentazione in ottica di sostenibilità unisce la dimensione ambientale, in cui bisogna pensare a valorizzare e preservare il nostro capitale naturale, e la dimensione sociale, cioè fare in modo che ci sia la possibilità di un accesso a un cibo adeguato, sostenibile, sano per tutti”. Sono le parole di Marco Frey della Scuola Universitaria superiore Sant'Anna di Pisa e presidente della Fondazione Global Compact Italia intervenuto al secondo Summit della ristorazione organizzato da Cirfood e in corso a Reggio Emilia.  “Oltre a questo, bisogna trovare anche un equilibrio pieno con l'altra dimensione che è quella economica – aggiunge – quindi è necessario che ci sia un riconoscimento da parte del mercato, dei soggetti intermedi, che garantiscono il giusto valore ai servizi che vengono forniti nella prospettiva di far sì che questa transizione verso un'alimentazione più sana e sostenibile sia pienamente vissuta con responsabilità da parte di tutti gli attori”. Le scelte di oggi “avranno conseguenze e saranno pagate dalle generazioni future – osserva Frey – tutti i processi di transizione sono caratterizzati da trade-off, cioè da potenziali contrasti. Bisognerebbe sempre cercare di trovare la soluzione tra le diverse esigenze. Il problema non è spendere poco o mangiare bene: il problema è che dobbiamo spendere il giusto per mangiare meglio. Porsi supposizioni che vedono soltanto un lato della medaglia evidentemente non aiuta. La sostenibilità – conclude – è l'integrazione tra diverse dimensioni”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *