(Adnkronos) – Emmanuel Macron ringrazia Gisèle Pelicot per la battaglia combattuta a nome di tutte le donne dopo le 51 condanne nel processo per gli stupri subiti. Colpevole anche l'ex marito della donna, condannato a 20 anni di carcere. "Grazie Gisèle Pélicot. Per queste parole di giustizia in nome delle quali hai affrontato la prova a testa alta. Per le donne, che avranno per sempre una ricognitrice con cui parlare e combattere. Per tutti noi, perché la tua dignità e il tuo coraggio hanno commosso e ispirato la Francia e il mondo", il messaggio del presidente francese su X. La corte penale di Vaucluse, ad Avignone, ha condannato l'imputato Dominique Pelicot, ex marito di Gisèle, a vent'anni di reclusione, su richiesta dell'accusa. Dominique è stato giudicato colpevole di tutti i capi d'accusa, di aver violentato e sedato la moglie e di averla fatta violentare da decine di uomini, filmandola, per un periodo di dieci anni. Sono stati registrati quasi 200 stupri. L'uomo è stato anche riconosciuto colpevole di aver registrato e posseduto immagini scattate a loro insaputa alla moglie, alla figlia alle ex nuore. La condanna comporta una pena di sicurezza di due terzi – il che implica che per circa tredici anni l'imputato non può aspirare a facilitazioni. La sua situazione inoltre dovrà essere riesaminata per valutare la possibilità di una detenzione di sicurezza, procedura che consente di collocare in un centro di sicurezza socio-sanitario-giudiziario i detenuti che pur avendo scontato la pena presentano un rischio molto elevato di recidiva. L'avvocato di Dominique Pelicot, Béatrice Zavarro, ha "preso atto" della decisione del tribunale di condannare il suo cliente a 20 anni di reclusione. La legale si è espressa davanti alle telecamere all'uscita dall'aula, dove ha voluto precisare di non aver ancora deciso, assieme al suo assistito, se ricorrere in appello contro questa decisione, e quindi se Pelicot sarà processato nuovamente, davanti a una giuria popolare. "Prenderemo una decisione entro il periodo di interdizione di dieci giorni", ha detto, prima di aggiungere che il signor Pelicot "è un po’ frastornato" per "il periodo di sicurezza che gli è stato imposto". La pena inflitta a Pelicot è la massima pena possibile per stupro aggravato. 
Nessuno dei 50 co-imputati è stato assolto al processo di Vaucluse. Le condanne inflitte loro – la minima a tre anni – sono inferiori a quelle richieste dall'accusa, che aveva fissato una pena minima di dieci anni per gli stupri, e inferiori in modo netto rispetto a quella dell'imputato. Una progressione di pene con cui – scrive Le Monde – la Corte ha voluto sottolineare la netta differenza tra Pelicot e i co-imputati. Uno di loro, Jean-Pierre M. è stato condannato a dodici anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto diciassette anni di reclusione. L'uomo, 63 anni, è stato descritto come il 'discepolo' di Dominique Pelicot. È stato l'unico imputato a non comparire per atti commessi contro Gisèle Pelicot, ma contro la sua stessa moglie, che ha drogato affinché Dominique potesse violentarla. In tutto, l'accusa aveva chiesto 652 anni di reclusione contro i 51 accusati, ottenendo alla fine nei loro confronti condanne a trascorrere 428 anni dietro le sbarre, ha calcolato l'Afp. Al termine del processo, i 18 imputati già in custodia sono stati mantenuti in detenzione. Per i 32 imputati liberi, sono stati emessi 23 mandati di cattura con effetto immediato (presi direttamente in custodia). Tre ordini di rinvio a giudizio sono stati emessi a causa delle condizioni di salute di tre imputati (saranno incarcerati in strutture adeguate). Sei imputati sono stati rilasciati, o perché la sentenza emessa copre la custodia cautelare già scontata, o perché la loro pena sarà adeguata direttamente. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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