(Adnkronos) – "Nessuno potrà mai dire che, fatta eccezione per quei casi nei quali sia ben documentata un’allergia alle sue proteine o un’intolleranza ad un suo zucchero, il latte debba essere inibito ai bambini. E questo perché il latte è alimento fortificante, ricco com’è di micro- e macro-nutrienti quali vitamine, proteine, minerali, zuccheri, grassi, enzimi, fattori di crescita e perfino quei micro-RNA piccolissimi che, qualche giorno fa, hanno permesso a Victor Ambros e Gary Ruvkun di vincere il Premio Nobel 2024 per la Medicina. Ma questo assunto, per quanto indubitabile possa apparire, non è del tutto scontato. Un allarme, progressivamente montato in America agli inizi di questo secolo ma poi allargato anche ad altre nazioni europee, ha infatti evidenziato, dati alla mano, l’incidenza tutt’altro che irrilevante di tossinfezioni alimentari legate al consumo di latte crudo". Così l’immunologo Mauro Minelli introduce la nuova puntata del format 'Igea – la medicina dal mito all'intelligenza artificiale' "Si definisce 'crudo' quel latte che, dopo essere stato munto, viene solo refrigerato senza essere sottoposto ad alcun trattamento termico che, se correttamente praticato, sarebbe in grado di eliminare quei batteri potenzialmente presenti e capaci di generare malattia nell’ignaro consumatore. Quindi, per quanto magari più buono e completo in termini di proprietà nutrizionali, questo tipo latte può associarsi a qualche rischio che talvolta nemmeno gli stringenti standard di igiene, cui sono sottoposte le aziende produttrici di latte destinato a consumarsi crudo, sono in grado di scongiurare – ha aggiunto Minelli – Non a caso tanto sul sito del Ministero della Salute quanto sui distributori di latte crudo è riportato un warning molto preciso: 'da consumare solo dopo bollitura'. È un avvertimento chiaro e deciso ma che, pur non lasciando adito ad obiezioni di senso contrario, dovrà comunque fare i conti con la faciloneria mai sufficientemente paga di chi sarà sempre convinto che “crudo e naturale” è sempre buono e salutare. Nei trattati di medicina, ma anche nelle più recenti cronache italiane, è descritta una sindrome grave, caratterizzata da insufficienza renale acuta, piastrine basse e anemia severa che compare dopo qualche giorno di diarrea e che può portare rapidamente, nel bambino colpito, a conseguenze molto critiche. In realtà questa patologia, sostenuta da una particolare tipologia di Escherichia coli produttrice di 'Shiga tossina', può manifestarsi in soggetti di ogni età che abbiano consumato latte crudo o suoi diretti derivati, ma può risultare assai pericolosa nelle persone fragili, come bambini, anziani o immunodepressi, così come nelle donne in gravidanza" "La domanda allora è: cosa costa, di fronte ad evidenze drammatiche, escludere il consumo di latte crudo ai bambini fino a 4-5 anni? Cosa costa, nei casi in cui si decida di non scegliere il latte pastorizzato, portare il latte a bollitura prima che i bimbi possano consumarlo? In questo modo elimineremmo tutti i patogeni capaci di causare malattia. Ci sono generazioni di persone cresciute con latte fresco che, fornito giornalmente a domicilio dal lattaio di fiducia, veniva accuratamente bollito dalle mamme prima del consumo. E, d’altro canto, la pastorizzazione e la sterilizzazione del latte sono state introdotte proprio per ovviare alle gravi complicane gastroenterologiche che soprattutto nei neonati si registravano, prima della adozione di queste pratiche, con il consumo di latte contaminato da batteri patogeni provenienti dall’intestino degli animali", continua l'immunologo. "E pazienza se le temperature a cui viene sottoposto il latte fresco potranno appena ridurne il valore nutrizionale. Come sempre a far da guida sarà il rapporto “rischio/beneficio” nel quale la perdita di qualche vitamina termolabile sarà davvero poca cosa rispetto al rischio di incorrere in infezioni batteriche anche letali", conclude.   "https://www.abimage.net/wp-content/uploads/2024/10/lattecrudo_minelli.mp4"—altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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